Sono abbastanza fiduciosa quando si tratta di consumare il cibo che produciamo qui in fattoria. Che si tratti di verdure non perfettamente lavate dal nostro orto (ovviamente tutto senza l'uso di prodotti chimici), latte delle nostre capre e uova, anche crude, delle nostre galline.
Ma molte persone fanno fatica a fidarsi completamente di prodotti di questo genere e quando magari si regalano loro uova con qualche piccolo difetto o segno sul guscio, ti guardano quasi schifati. Questo problema è facilmente risolvibile, no? Basta dare una bella lavata, giusto?
No, sbagliato.

Il guscio delle uova è poroso, ma la natura l’ha dotato di una micro membrana che mantiene l’ambiente interno pulito e sicuro per un potenziale pulcino. I batteri fanno fatica ad accedere all’interno di un guscio asciutto. Lavandolo si rimuove quello strato protettivo che facilita la penetrazione dei batteri, e lavandolo con acqua fredda si va quasi a creare un sistema di risucchio che permette ai batteri di penetrare ancora più velocemente.
Quindi cosa fare?
Prima di tutto la soluzione più facile è la prevenzione:
1. Pulisci i nidi spesso. Esperienza diretta sulla mia pelle: più tengo puliti i nidi e meno le uova si sporcano. Tendo a cambiare il fondo dei nidi almeno un paio di volte a settimana.
2. Posiziona i trespoli più alti rispetto ai nidi. Alle galline piace appollaiarsi nelle zone più alte del pollaio. Posizionando i trespoli più alti, si scoraggia le galline di andare a riposarsi nei nidi, sporcandoli inutilmente.
Nonostante queste precauzioni, può capitare di trovare lo stesso delle uova sporche, quindi come lavarne il guscio senza distruggere completamente le protezioni naturali dell’uovo?
1. Pagliuzza. Quella che si usa per i piatti va benissimo. Anche una più leggera se la si trova. Basta provare a grattare via piano piano la sporcizia dal guscio. Inevitabilmente la membrana protettiva verrà danneggiata, ma almeno l’uovo rimarrà asciutto.
2. Acqua calda o tiepida. Lavarle delicatamente con un panno umido immerso in acqua calda è l’ultima spiaggia, e di solito lo faccio solo se sono molto sporche. Vanno poi asciugate bene, riposte in frigorifero e consumate il prima possibile.

La pulizia delle mie uova è rudimentale e non ci perdo mai troppo tempo, ma a me sta bene così. So che le nostre galline sono in salute, felici e nutrite in maniera più naturale rispetto a quelle allevate negli allevamenti intensivi.
E voi lavate le uova delle vostre galline? Che metodo usate?
Ci si può davvero immaginare una fattoria senza galline?
Chi decide di iniziare ad allevare animali da cortile, in genere parte proprio con gli avicoli: sono economici, convenienti, a duplice attitudine ed è super interessante instaurare una relazione con questi animali, così comuni eppure così interessanti.
Non avrei mai immaginato di potermi innamorare di questi animali e sono convinta di non essere l’unica: più ne hai e più ne vorresti. All’inizio siamo partiti con 7 pulcini, ora adulti, e per un po' di tempo ero convinta che ci sarebbero bastati. Da 7 a 70 animali il passo è stato breve (e veloce!).
Quindi se anche tu hai deciso di voler iniziare ad allevare galline, in questo articolo ti spiegherò come organizzarti per l’arrivo dei tuoi (primi?) pulcini.
Sei liberissimo di iniziare ad allevare avicoli partendo da pollastre o galline già adulte, ma come si fa a resistere ad un tenero, dolce e morbidoso pulcino? Magari sei frenato perchè sei impaziente di avere le tue prime uova oppure hai timore di non riuscire a gestire la fragilità di un piccolo pulcino di pochi giorni, ma ti assicuro che partire ad allevare dai pulcini non è affatto complicato. Ovviamente tutto dipende dall’età degli animali: più saranno piccoli, maggiori saranno le cure e le attenzioni iniziali.
1. Prepara loro un giaciglio accogliente
La prima domanda da porsi è dove metterai i tuoi pulcini una volta arrivati. C’è chi preferisce metterli in un piccolo pollaio, in una gabbia o chi invece, come noi, preferisce un grande contenitore che può essere del materiale che più preferisci (noi l’abbiamo costruito con dei pezzi di legno di scarto e di compensato). Qualunque forma, dimensione o materiale che deciderai di usare andrà bene, purché i bordi siamo sufficientemente alti per non permettere ai pulcinotti di saltare fuori (può essere utile costruire un coperchio ventilato per evitare fughe indesiderate e allontanare possibili predatori).
Anche la scelta della lettiera è piuttosto libera, ma è consigliabile sceglierne una che permetta loro di non scivolare. Noi usiamo lolla di riso macinata, ma puoi utilizzare anche straccetti di carta di giornale, paglia, truciolo, sabbia o quel che preferisci e conviene di più.
Ricordati di controllare e pulire le parti di lettiera sporca e bagnata almeno ogni 2 o 3 giorni, e fare un cambio completo almeno una volta a settimana.

2. Riscaldamento
Importantissimo è avere una lampada (250 Watt andrà bene) o una chioccia artificiale per tenere i pulcini al caldo. Durante la prima settimana di vita, la temperatura dovrebbe stare tra i 34 e i 37 gradi per poi andare a diminuirla (5 gradi ogni settimana) mano a mano che i pulcini cresceranno. Io non ho un termometro e mi affido a ciò che mi dicono i pulcini: se hanno caldo cercheranno di stare il più possibile lontano dalla fonte di calore in caso contrario, quindi se cercano calore e si accovacciano uno vicino all’altro, significa che hanno freddo. Quindi puoi regolarti di conseguenza.
3. Acqua
L’acqua, come per ogni altro essere vivente, è di fondamentale importanza e va cambiata quotidianamente. Quando introduci dei nuovi pulcini, infila gentilmente per un secondo il loro becco nell’acqua affinché possano capire dove andare a bere. In natura è mamma chioccia che insegna loro come procurarsi da bere, ma in questo caso devi essere tu a fare loro da mamma e insegnante. Non ti preoccupare però, capiranno al volo!
E’ molto importante che l’abbeveratoio o la ciotola che hai deciso di usare per l’acqua non sia troppo grande o profonda, in quanto i pulcini potrebbero annegare.
4. Cibo
Esistono diverse ricette per nutrire i pulcini per nei primi mesi di vita, ma onestamente ti sconsiglio di seguirle. I pulcini hanno specifici bisogni nutritivi vista la loro crescita così veloce, ed è più comodo e sicuro acquistare preparati già pronti specifici per pulcini, possibilmente acquistati nei mercati locali. In genere li nutro in questo modo per circa 8-9 settimane, poi passo a granaglie più grandi e una volta giunto a questo punto, potrai decidere tu di dare il tipo di composizione che più preferisci o che ritieni opportuna.

Come hai visto le cose basilari a cui porre attenzione sono poche e facili da gestire. Poi starà a te vedere quali miglioramenti apportare al tuo metodo di allevamento :)
Per farla breve:
fermentazione=probiotici
mangime fermentato = probiotici per le tue galline
Mi interesso al mondo della fermentazione già da diverso tempo. Produco Kombucha, Kefir di latte e acqua, fervida, crauti, tsukemono di ogni tipo ecc...e mi sono chiesta: se i cibi fermentati fanno così bene a noi umani, devono per forza far bene anche ai nostri animali! Per non parlare degli animali che ci donano ogni giorno uova, carne o latte.
Per chi di voi mastica un po' di fermentazioni, sa bene che non è un processo breve e che bisogna avere pazienza. Quindi, quando ho deciso di provare a dare cibo fermentato anche alle mie galline, mi ero già quasi arresa all’idea di dovermi caricare di ancora più lavoro. Ma è bastata una breve ricerca per rendermi conto di quanto invece sia un processo facile e alla portata veramente di tutti! Serve dedicarcisi solo 10 minuti al giorno. 10 minuti che non solo donano preziosi probiotici alle nostre galline, ma ci permettono di ridurre a metà i costi del cibo per loro visto che, durante la fermentazione, le granaglie raddoppiano letteralmente di volume, diminuendo anche la possibilità di sprechi da parte dei nostri animali.


Il mangime fermentato provvede a molti più benefici di quello secco, in quanto l’acqua crea un ambiente anaerobico favorevole a batteri buoni come i lattobacilli, ricchi di probiotici e incredibilmente buoni per la salute dell’intestino.
L’attrezzatura base altro non è che un secchio!

COME FERMENTARE:
Innanzitutto dovete scegliere le granaglie che volete fermentare. Io non uso mangimi già formulati, ma preferisco comporli da me. Tengo sempre la percentuale di mais al 50%, il resto delle granaglie varia a seconda della stagione, ma in genere non manca mai orzo e crusca di grano o soia. Potete fermentare qualunque tipo di granaglia, anche quelle già formulate. Ovviamente più di qualità sarà il cibo, più salutare e ricco sarà una volta fermentato.

Tutto quello che dovete fare è mettere la razione giornaliera di mangime nel secchio e riempirlo di acqua fin quanto basta per coprirlo. Ricordatevi che il tutto raddoppierà di volume, quindi è essenziale controllare sempre che il mangime sia completamente coperto.
Fatto ciò, coprite con un panno e mettete il secchio in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di luce. Ora non vi resta che “abbandonarlo” per almeno 24 ore (48 è meglio, ma non andate oltre le 72 ore) prima di poterlo servire alle vostre galline.

PER FACILITARVI:
Potete bucherellare il fondo di un secchio che andrete a riempire con il mangime, per poi inserirlo in un secchio più grande colmo d’acqua, così facendo vi basterà scolare il cibo fermentato togliendo solo il secchio interno più piccolo.


NOTE:
Non buttate l‘acqua di fermentazione! Potete offrirla da bere a tutti gli altri animali della vostra fattoria per dar loro una carica di probiotici :)